Sulle ali dell’aquila

“Sulle ali dell’aquila” di Gianni Gennari (edito da Àncora – 400 pag.- 23.00 euro) è un libro in cui l’autore commenta il Vangelo di Giovanni. L’autore nel titolo fa riferimento alla simbologia cristiana come scritto da Agostino: Giovanni come l’aquila vola sopra le nebbie della fragilità umana e vede con l’occhio acutissimo e sicurissimo del cuore la luce della verità immutabile.

La citazione di Agostino offre due spunti: il primo è che il quarto Vangelo è il più commentato nella storia della Chiesa; il secondo è che il quarto Vangelo è il più spirituale e simbolico, rispetto ai tre Vangeli sinottici, con la conseguenza per quanto riguarda la componente storica della vita di Gesù di essere meno attendibile.

Oggi l’atteggiamento verso il Vangelo di Giovanni è mutato in quanto si ritiene che per alcuni aspetti della vita di Gesù sia presente una maggiore veridicità storica rispetto ai Vangeli sinottici di Matteo, Marco e Luca.

Per sostenere la validità storica del quarto Vangelo si possono ricordare alucni eventi: il Ministero battesimale di Gesù, il racconto della salita a Gerusalemme, le informazioni sui luoghi e sulle istituzioni giudaiche.

Un’altra controversia è la datazione della stesura del Vangelo di Giovanni oggi collocata nell’ultima decade del primo secolo in conseguenza di alcuni papiri scoperti in Egitto.

Uno degli aspetti caratteristici del quarto Vangelo, che ne evidenzia la modernità, è il ruolo attribuito alle figure femminili non tanto per il numero quanto per l’aspetto strutturale e simbolico.

Lo stesso Gennari scrive nel commentare il Vangelo di Giovanni del rapporto particolare che intercorre tra Gesù e le donne e di come il figlio di Dio riesce a cogliere la profondità dell’animo femminile ponendosi nei confronti delle donne con un atteggiamento fraterno per nulla paternalistico.

Un riferimento a tale aspetto è nel libro di Gennari la presenza di Maria nel Vangelo secondo Giovanni tramite due eventi: le nozze di Cana e il Calvario dove Maria non è un personaggio simbolico ma una figura storica che Giovanni descrive come madre del discepolo questo è un aspetto che si protrae nel tempo per giungere fino al Concilio Vaticano II con Maria che diviene “Madre della Chiesa”; come dice Giovanni se Maria è la madre gli esseri umani sono gli amati e ciò compare anche nel commento di Gennari per cui tutti noi siamo figli di Maria.

Il Vangelo di Giovanni è una ricostruzione razionale delle testimonianze dei tre evangelisti Matteo, Marco, Luca riportato nei rispettivi Vangeli sinottici; il fine ultimo del Vangelo di Giovanni è apologetico quindi di esaltazione della fede.

Di racconti sulla vita di Gesù ne esistono parecchi e l’intento di Giovanni era di rifarsi alla predicazione di Pietro con lo scopo di affermare nella Chiesa il primato pastorale di Pietro.

Come recita il versetto conclusivo del quarto Vangelo Gesù ha fatto molte cose ed altre ancora continua a farne perché Gesù lavora anche qui e ora.

Tutto ciò che Gesù ha fatto e farà non può essere contenuto in un libro così come in tutti i libri; di conseguenza i libri sono importanti ma non sono la sostanza della vita.

Se si deve scegliere tra la carta dei libri o la carne della vita bisogna sempre scegliere la vita; questo è il messaggio dell’evangelista Giovanni.

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