La Polizia di Stato di Como, a seguito dei fatti violenti occorsi nella notte del 16 giugno scorso tra i centri di Cernobbio (CO) e Maslianico (CO), ha emesso una serie di provvedimenti amministrativi tra Dac.Ur, Daspo Fuori Contesto, Fogli di Via e Avvisi Orali, notificandoli alle persone identificate grazie alle indagini svolte dai Carabinieri di Como e ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di rissa e lesioni personali aggravate in concorso.
Quel 16 giugno, tra le ventitré e mezzanotte, i Carabinieri di Como, sono tempestivamente intervenuti in Piazza Risorgimento a Cernobbio (CO), dove era stata segnalata una violenta lite, identificando e denunciando quattro giovani. Immediatamente dopo, in piazza Mercato a Maslianico (CO), parte del gruppo che era riuscito a eludere il controllo di polizia a Cernobbio, si era ritrovato scatenando una seconda rissa, più violenta.
Il personale sanitario del 118 intervenuto nell’occasione, aveva prestato soccorso ad un giovane colpito con una bottiglia di vetro che gli aveva procurato un taglio sulla parte sinistra del volto; i militari dell’Arma, invece, avevano accertato che alcuni partecipanti durante il violento scontro, avevano addirittura esploso dei colpi di arma da fuoco, con una scacciacani.
La proposta dei provvedimenti amministrativi, inviata in Questura dai Carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile di Como, ha permesso ai poliziotti della Divisione di Polizia Anticrimine, di stilare una dettagliata e meticolosa relazione tecnica che attribuiva ad ogni personaggio coinvolto nei gravi fatti le responsabilità penali.
Il Questore di Como Marco Calì, lette le motivazioni contenute nei reportage personali stilati, ha firmato i numerosi provvedimenti amministrativi, che successivamente sono stati notificati alle persone identificate.
Tre anni di divieto di frequentare tutti i locali pubblici di Cernobbio (CO), imposto da un Dac.Ur, per un tunisino del 96’ residente a Maslianico e con precedenti di polizia; per un egiziano del 2006 residente a Monza, con precedenti di polizia e per un catanese del 2005 da tempo residente a Maslianico, anche lui con precedenti di polizia.
Dac.Ur da Cernobbio valido per tre anni anche per un egiziano del 2004, con precedenti penali per violenza sessuale e di polizia per reati contro la persona, richiedente asilo e da poco trasferito da Maslianico (CO) a Cadorago (CO) presso un diverso centro di accoglienza, nel quale durante una lite, aveva accoltellato alla testa un tunisino del 2005. Per lui, gli agenti dell’ufficio immigrazione di Como hanno provveduto, vista la sua accertata pericolosità sociale, al trasferimento presso il C.P.R. di Torino. Il Prefetto di Como, Corrado Conforto Galli, ha avviato anche l’iter per la revoca dell’accoglienza in considerazione dei plurimi atteggiamenti violenti tenuti nei confronti degli operatori sociali.
Sono invece 6 i fogli di via che vietano di fare ritorno nel comune di Maslianico, notificati rispettivamente: 2 anni di divieto ad un comasco del 2005, 2 anni per un 19enne di Cernobbio (CO, 2 anni per un 21enne di Como, 1 anno per un 20enne di Laglio (CO), 1 anno per un 18enne nato in Polonia e residente a Como e 1 anno di divieto per un tunisino del 2006 di Cernobbio (CO).
Cinque infine sono in totale gli avvisi orali notificati di cui 3 sono andati ad integrare i fogli di via e i Dac.Ur già attribuiti e 2 sono stati consegnati ai fratelli del catanese di Maslianico, quindi al suo gemello ed al fratello più grande del 2003.
Tutti e cinque gli avvisi orali emessi, sono stati vagliati con attenzione facendo rientrare i soggetti ai quali sono stati notificati, tutti gravati da precedenti di polizia, nelle categorie di persone “dedite alla commissione di reati che offendono o mettono in pericolo, l’integrità fisica o morale dei minorenni, la sanità, la sicurezza o la tranquillità pubblica”, determinando per ognuno di loro l’accertata pericolosità sociale attuale e concreta.
A tutte le persone coinvolte nella vicenda, sono state avviate le procedure per l’emissione di un Daspo Fuori Contesto, determinato sia dalla loro attitudine a commettere reati e ad ignorare la legge che ai loro precedenti di polizia.
Rimane sempre alta la soglia di attenzione e la determinazione della Polizia di Stato nel contrastare ogni comportamento illecito e indecoroso, che possa minare la tranquillità dei cittadini, l’ordine e la sicurezza pubblica.