di Gianfranco Cucchi – Dopo il prolungato ricovero al Gemelli per una severa insufficienza respiratoria provocata da una polmonite bilaterale, per cui è stata dichiarata una prognosi riservata, Francesco è migliorato, è stata sciolta la prognosi, col suo ritorno in Vaticano a Santa Marta.
Avevamo apprezzato la sua presenza il giorno di Pasqua, con le sue parole che non si stan cavano di invocare la pace. Il fatto che non portasse l’ossigeno ci tranquillizava che la patologia respiratoria era migliorata.
Ma allora di cosa è morto Francesco? Qualcuno ha parlato di morte improvvisa, e concordo. Ma cos’è la morte subitanea? È un decesso inaspettato, non ci si aspetta che la persona possa morire, e la morte avviene entro due ore dall ‘ esordio dei sintomi. Così non è stato per S.Giovanni Paolo II nel quale la causa del decesso è stato il morbo di Parkinson.
La morte improvvisa può essere di natura cardiaca, ad esempio un infarto, ma nel caso di Francesco è improbabile perché durante il ricovero al Gemelli avevano assicurato che il cuore era forte avendo escluso anche una malattia delle coronarie.
Ma la causa della morte improvvisa può essere anche neurologica come l ‘ictus. Ma cos’è l ‘ictus? È una lesione cerebrale acuta che può essere provocata da un’ emorragia cerebrale cioè la rottura di un ‘arteria del cervello, o da un occlusione con conseguente infarto cerebrale.
Nell’anziano la prima causa di un ictus è una grave ischemia provocata dalla partenza di un embolo che è un frammento di coagulo-trombo che si è formato nel cuore. Questa neoformazione cardiaca si sviluppa per un ‘ aritmia molto frequente nell ‘anziano, denominata fibrillazione atriale . In questa aritmia il sangue ristagna negli atri del cuore e si possono formare dei coagulo dai quali si possono staccare dei frammenti che, veicolati nel sangue, si chiamano emboli, giungono nel cervello provocando un grave ictus ischemico.
È quello che probabilmente è successo a Papa Francesco per cui si è parlato di ictus. Quando la fibrillazione atriale viene diagnosticata negli anziani, che non sempre è facile perché i sintomi possono essere subdoli, è indispensabile la terapia anticoagulante che impedisce la formazione degli emboli e quindi previene l’ ictus ischemico.