Tanta commozione nella chiesa parrocchiale in cui s'è celebrato il funerale di Claudia Bordoni e delle sue due piccole creature.
Con un grande commosso abbraccio l’intera comunità grosina, unitamente a tante persone, amici e colleghi, venute da fuori, ha dato l’ultimo saluto a Claudia, la sfortunata giovane madre morta la settimana scorsa, unitamente alle due gemelline che portava in grembo da sei mesi.
Lo stesso abbraccio in cui è stata composta la salma di Claudia con le sue due gemelline. Quando la bara di legno chiaro, sormontata da fiori bianchi, ha fatto ingresso nella chiesa parrocchiale di Grosio, tutti i numerosi banchi erano già gremiti, con molte persone in piedi sistemate ai lati e negli altari laterali della spaziosa parrocchiale. Del migliaio di persone che hanno voluto assistere al funerale, alcuni hanno dovuto seguire la cerimonia dal sagrato.
Introducendo la funzione, il parroco di Grosio, don Renato Lanzetti, interpretando i sentimenti che si coglievano sui visi dei presenti, in primis dei familiari, si è rifatto alla Pietà michelangiolesca, immagine della sofferenza della Madre, di tutte le madri e di tutti padri, che devono misurarsi con la morte del Figlio, di un figlio, di una figlia, per affidarsi fiduciosi nelle pietose mani di Maria.
Perché la morte di Claudia, una figlia che ogni genitore vorrebbe avere, avviata a una promettente carriera professionale, come ricordato nella predica da uno dei cinque celebranti, don Giovanni Sala, interpella la fede di tutti, nell’incapacità di penetrare i misteriosi disegni di Dio, anche se nel dramma di Claudia, come ricordato da don Giovanni, non manca un risvolto più terreno, fatto di “superficialità e negligenze”.Illuminati dalla fede la morte di Claudia deve comunque diventare un seme di speranza per i suoi cari e per l’intera comunità.
Oggi è stato il giorno del raccoglimento e della pietà, in cui una comunità ha fatto sentire la propria vicinanza, fino dentro il cimitero, al marito Roberto, ai genitori, Giuliano e Adele, al fratello e alle nonne.
Da domani chi di dovere dovrà scoprire se nella triste vicenda di Claudia e delle sue gemelline ci siano state “superficialità e negligenze”. m.g.