Sondrio, 23 giugno 2022   |  

Sondrio, siccità: “Montagna in prima linea per aiutare l’agricoltura

Marchesini: “Va a disperdersi l’89% dell’acqua piovana, il cambiamento climatico impone di fronteggiare i nuovi allarmi con programmazione e previsione”. Già 3 miliardi di danni per la siccità.

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“In questi giorni le nostre montagne sono impegnate in un’azione meritoria, come il soccorso dell’agricoltura in pianura padana che, certamente, è quella più piegata dalla siccità, con i cereali che rischiano di bruciare nei campi. Milioni di metri cubi si riversano ogni giorno nel bacino dell’Adda, ed è giusto sia così, perché ogni difficoltà va affrontata con gli interventi opportuni e in uno spirito di aiuto reciproco. Allo stesso modo, non possiamo prescindere dalla presa d’atto di un cambiamento climatico ormai in corso, che impone di fronteggiare questi allarmi con interventi pianificati e programmati. E con la consapevolezza che occorre far presto, dato che scenari simili possono ripetersi negli anni e con cicli ravvicinati”.

Così Silvia Marchesini, presidente di Coldiretti Sondrio, interviene sul tema siccità, evidenziando peraltro come “vada ripensato il sistema di piccoli invasi in un Paese che oggi perde ogni anno l’89% dell’acqua piovana: nessuna cementificazione ma equilibrio con i territori, e non solo in montagna. L’acqua va conservata capillarmente, in modo da distribuirla quando serve ai cittadini, all’industria e all’agricoltura, con una ricaduta importante sull’ambiente e sull’occupazione”.

C’è un progetto immediatamente cantierabile proposto insieme ad Anbi per fare fronte all’emergenza siccità con le regioni che valutano la possibilità di ordinanze per razionare l'acqua al Nord, e le temperature puntano a superare i 40 gradi in pianura per l’arrivo dell’anticiclone Caronte.

Intanto sale a 3 miliardi di euro il conto dei danni causati dalla siccità che assedia città e campagne ed esplodono i costi per le irrigazioni di soccorso per salvare le piantine assetate e per l’acquisto del cibo per gli animali con i foraggi bruciati dal caldo. E’ l’ultimo drammatico bilancio di un 2022 segnato fino ad ora in Italia da precipitazioni praticamente dimezzate e da produzioni agricole devastate.

Un panorama rovente che, dopo le brevi parentesi di pioggia, rischia di peggiorare nel corso dell’estate con l’ondata di calore che alza ulteriormente le temperature con le falde sempre più basse.

In questa situazione di profonda crisi idrica – continua Coldiretti - oltre a prevedere uno stanziamento di risorse finanziarie adeguate per indennizzare le imprese agricole per i danni subiti è necessario agire nel breve periodo per definire le priorità di uso dell’acqua disponibile, dando precedenza al settore agricolo per garantire la disponibilità di cibo, in un momento in cui a causa degli effetti della guerra in Ucraina l’Italia ha bisogno di tutto il suo potenziale produttivo nazionale.

“Più di ¼ del territorio nazionale (28%) è a rischio desertificazione con una situazione di grave siccità. E al Nord – conclude Marchesini - la grande sete minaccia un territorio del bacino padano che rappresenta più del 30% del Made in Italy agroalimentare”.

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