Il 15 Ottobre, si torna a sciare sull’anello di fondo, mentre il 1 Dicembre parte ufficialmente la stagione invernale con l’opening delle piste.
Dal 15 Ottobre a Livigno, aprirà la pista di fondo, realizzata con 50.000 metri cubi di neve che sono stati conservati durante la stagione estiva con la tecnica dello snowfarm. Lo scorso inverno sono stati stoccati 100.000 metri cubi di neve di cui il 20 per cento si è sciolto nel periodo estivo, 30.000 sono stati usati per il Trofeo delle Contrade (evento estivo di sci nordico su neve vera) e i restanti 50.000 verranno usati per aprire l'anello di fondo.
Con l'apertura così anticipata rispetto alle altre località, Livigno diventa la meta ideale per l'allenamento di moltissimi team e atleti internazionali di fondo e biathlon, che scendono dai ghiacciai per allenarsi alla quota di 1816 mt, perfetta per l'High Altitude Training.
Agli amanti dello sci da discesa e dello snowboard, non resta che aspettare il 1 Dicembre, quando verrà inaugurata ufficialmente la stagione invernale con apertura delle piste da sci.
Il 2 Dicembre sarà la volta della 28°edizione della Sgambeda, la granfondo di Livigno che fa parte del circuito internazionale "Visma Ski Classics".
Sul tema dell'innevamento programmato, Livigno ha intrapreso una strada innovativa, partecipando a "Prosnow" progetto europeo di vasta respiro che coinvolge anche otto località alpine. L’ottimizzazione della produzione di neve programmata è un’importante sfida per le stazioni sciistiche. Oggi, i volumi d’acqua necessari sono stimati a inizio stagione su basi spesso imprecise (per esempio, l’anno peggiore mai registrato, con un periodo di osservazione limitato a uno o due decenni), e la decisione di produrre o meno è generalmente presa il giorno stesso a seconda delle condizioni atmosferiche.
Il progetto "Prosnow", coordinato da Météo-France con 12 partner europei, mira a sviluppare un servizio di supporto alla decisione per le stazioni sciistiche, che si basi su previsioni meteorologiche (più giorni) e al contempo stagionali (diversi mesi).
Si tratta di un nuovo strumento che fornirà informazioni meteorologiche direttamente utilizzabili dagli operatori delle aree sciistiche (per esempio, altezza/stock di neve), insieme a informazioni specifiche sulle incertezze delle previsioni. Otto stazioni pilota nelle Alpi di Francia, Italia, Austria, Svizzera e Germania contribuiranno alla messa a punto del servizio e a testare il “dimostratore”.
Il progetto durerà 3 anni ed è stato presentato in risposta al bando di gara Horizon 2020 della Commissione Europea "Un'economia più verde", associato alla sfida sociale 5 "Azione climatica, ambiente, efficienza delle risorse e materie prime", con obiettivi di ricerca basati sul mercato dei servizi climatici. Oltre alle previsioni del tempo di ultima generazione, il progetto si baserà anche sui nuovi servizi di previsioni stagionali, sviluppati a livello europeo nell’ambito del programma Copernicus Climate Change Services (C3S).